Le Passeggiate di San Marcello
1. Passeggiata Panoramica Nord.
Dalla piazza principale del paese si imbocca via Santa Caterina, lastricata con un caratteristico pavè, e si prosegue fino a ricongiungersi con la strada asfaltata che sale a Spignana. Continuiamo lungo il viale alberato per alcune decine di metri fino ad arrivare al bivio di Villa Ombrosa, una splendida villa circondata da un vasto giardino, per poi proseguire andando a destra e immettendosi sul viale panoramico. Il percorso continua in leggero falso piano, sfiorando graziose villette costruite ai margini del bosco, per poi iniziare una dolce discesa che conduce alla statale 66. Lungo la passeggiata è possibile dissetarsi alla “fonte della vita” dove su una pietra è incisa la frase “alla fonte della vita chi vi beve si marita”.
2. Passeggiata Panoramica Sud.
Lasciata la piazza principale del paese ci si incammina attraverso i giardini pubblici. Dopo alcune centinaia di metri si svolta a destra lungo via del Campino e poi a sinistra per via Mazzini e, dopo aver attraversato il ponte sul torrente Limestre, si raggiunge un grande piazzale asfaltato. Da qui una stradella sterrata costeggia il corso del torrente sfiorando gli antichi mulini di Mezzo, di cui purtroppo rimangono solo le macerie, e di Fondo dove un tempo veniva macinato il grano. Durante questo tratto è possibile dissetarsi alla fresca sorgente di “Gamberatta”. Dopo aver superato il bivio per la Val di Noce si raggiunge nuovamente la strada asfaltata nei pressi della località delle “Code”, quindi si risale incontrando per primo il cimitero comunale e poi superato il bivio andando sulla destra si imbocca via Fratelli Cervi percorrendo un tratto pianeggiante. Incrociamo nuovamente via Mazzini e in breve si raggiunge il centro del paese.
3. Piccola Escursione – Anello del Gufo.
Dal centro di San Marcello conviene raggiungere il viale panoramico in automobile, evitando così la prima salita piuttosto impegnativa, e parcheggiare nei pressi del podere di “Trebisonda”. Imbocchiamo il sentiero M.P.T. (Montagna Pistoiese Trekking) segnato in bianco-rosso che sale dal paese, l’inizio si trova nei pressi del parcheggio dietro l’ospedale Pacini, e lo si segue fino alla località “Maleto”. Nei pressi del podere di “Partitoio” un rigoglioso bosco di castagno e cerro ricopre tutto il versante meridionale del Poggio creando, in particolar modo durante l’autunno, meravigliosi giochi di colore. Raggiunto il deposito dell’acqua si abbandona il percorso M.P.T. per proseguire, a destra, lungo una mulattiera che conduce nei pressi del paese di Gavinana. Il ritorno sarà più comodo e rilassante lungo l’itinerario del trenino che scende a Limestre e quindi a San Marcello.
4. Passeggiata di Poggio del Giudeo.
Seguendo le indicazioni della “passeggiata della panoramica nord” si raggiunge il bivio di Villa Ombrosa. Da qui si prosegue a diritto in direzione di Spignana lungo la strada provinciale “Lizzanese”. La strada, ombreggiata e poco frequentata dalle automobili, si snoda per alcuni chilometri salendo con un falso piano fino al Poggio del Giudeo e scendendo
poi al ponte,detto di Firenzuola,sul torrente Verdiana. Da questo punto dopo solo 2.5 km si raggiunge il delizioso paesino di Spignana. Lungo il tratto in discesa, dopo aver superato una Madonnina, un viottolo a sinistra conduce alla Grotta di Macereti che, come descritto da Massimo D’Azeglio nel suo “Niccolo de’ Lapi”, servì da rifugio alla fuggiasca Lisa de’ Lapi.
5. Passeggiata di Val di Noce.
Raggiunto il bivio per Val di Noce in località “Le code”, dove abbiamo rincontrato l’asfalto al termine della Passeggiata Panoramica Sud. si prosegue salendo leggermente su strada sterrata. Attraversato un fossetto si continua a salire più decisamente per un breve tratto fino a giungere a un bivio che superiamo a sinistra, salendo al podere di Val di Noce. La strada a destra, con un tratto in falso piano, si collega con il ponticello in legno sul Rio Pagano. Il bosco nei dintorni di Val di Noce è prevalentemente di castagno e, specialmente nel periodo autunnale, è meta di numerosi fungai (si trovano in prevalenza porcini e galletti).
6. Anello paesano delle quattro contrade.
Dalla Loggia si imbocca via dei Conti Guidi entrando nella contrada di “Porta Viti”. Sulla destra le vie Trento e Trieste scendono, con tratti lastricati in pietra serena, nel “cuore” più antico del paese attraversando gli antichi scorci del paese mentre proseguendo a diritto si entra nella piazzetta di S.Celestina e quindi in piazzetta Arcangeli. Dopo aver attraversato la piazzetta si svolta a destra aggirando l’abside della chiesa e quindi a sinistra in via Porta Viti. Scesa la scalinata si piega a sinistra entrando nell’aia ristrutturata del podere omonimo. Si continua percorrendo via della Forra Armata che passa sotto il ponte a cinque arcate costruito negli ultimi anni del 1800 per poi risalire in via Roma. Proseguendo a destra si passa di fronte alla “Casetta di Mezzalancia” dove Francesco Ferrucci tenne nel 1530 il suo ultimo consiglio di guerra. A poche decine di metri la viuzza di S.Rocco sale alla chiesetta omonima risalente al 1683. Si ritorna quindi indietro fino all’antica Port’Arsa e alla sua piazzetta caratterizzata dalla sua antica fontana. La stretta via sale quindi alla piazzetta Cosimo Cini e successivamente alla piazza Domenico Cini dove sorge la chiesa di S.Caterina antistante l’antico monastero. Ritroviamo Via Santa Caterina e il suo pavè e saliamo verso l’ospedale. Lungo il percorso si incrocia a destra l’irta via di Pie Zoppo che sale al viale panoramico costeggiando il parco privato della famiglia Cini. Raggiunto il viale alberato si scende a sinistra in via 4 Novembre sulla strada statale e, dopo averla attraversata si continua lungo via Rimembranza entrando nella contrada della “Campana”, dove anticamente una campana dava il segnale di arrivo dei viaggiatori alla Posta dove avveniva il cambio dei cavalli. Superate due strette curve si piega a sinistra in via Fratelli Rosselli seguendo le indicazioni per il mercato. In breve si risale alla piazzetta Bruciata nella contrada del “Poggiolo” dove è ancora ben conservata la Porta del Castello.