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San Marcello Pistoiese, il capoluogo della Montagna

Via Guglielmo Marconi 71, 51028 San Marcello Piteglio Mammiano, Toscana Italia | (Allarga la mappa)

Dal 2017 San Marcello è diventato il capoluogo del comune di San Marcello Piteglio, nato dopo la fusione tra i comuni di San Marcello P.se e Piteglio, ma da secoli si può definire come il vero e proprio capoluogo della montagna pistoiese. Titolo che si è conquistato ospitando il Capitano della Montagna, inizialmente in alternanza con Lizzano e Cutigliano e poi solo con quest’ultimo, ma soprattutto ospitando il corpo di Santa Celestina la Santa Patrona della Montagna Pistoiese. La festa patronale di San Marcello p.se, che si celebra l’8 di settembre, coinvolge tutti gli abitanti della montagna con il tradizionale lancio della mongolfiera, tradizione che i Fratelli Cini riportarono dalla Francia dopo aver incontrato i fratelli Montgolfier, nell’ultima festa dell’estate che da segnali importanti su quello che sarà l’anno a venire. La tradizione popolare vuole che se la mongolfiera lanciata per Santa Celestina riesce a superare il campanile indichi un anno fortunato e prospero se, viceversa, non riesce a superare il campanile allora l’anno sarà sfortunato e ricco di sventure. Per dare un esempio nel 1939, all’alba della Seconda Guerra Mondiale, il pallone non si levò dal suolo e prese fuoco sulla piazza prevedendo il futuro dell’Europa per gli anni a venire.

La chiesa è sicuramente l’elemento più evocativo del paese, nonostante gli ammodernamenti e gli ingrandimenti che l’hanno vista protagonista nel corso degli anni ha mantenuto molti degli elementi romanici originali che si fondono alla perfezione con i cambiamenti più recenti. Nel paese si trovano altre due chiese più piccole a testimoniare la fede della comunità sanmarcellina.  La chiesa di Santa Caterina, parte di un convento domenicano e francescano, adesso chiusa in attesa di restauro, e la chiesa di San Rocco costruita in seguito all’epidemia di peste dei primi anni del 600.

Tracce del periodo medioevale, quando San Marcello era ancora fortificato e cinto da mura si possono trovare nel centro del paese dove è ancora possibile attraversare le antiche porte della città. Una in particolare è risultata decisiva nella storia d’Italia. Francesco Ferrucci prima di recarsi a Gavinana, dove fu sconfitto, venne convinto a punire la città rivale di San Marcello. Il paese venne saccheggiato e dato alle fiamme, la porta del paese si chiama tutt’ora Port’Arsa in memoria di quell’evento, ma Ferrucci non riusci ad arrivare a Gavinana abbastanza velocemente da potersi rifugiare tra le mura amiche e venne sconfitto. In un certo senso San Marcello gli fu fatale.
Nelle immediate vicinanze della porta ha trovato la sua collocazione definitiva la fontana in pietra del XVI che sembra essere stata spostata almeno tre volte durante i lavori per la realizzazione della strada Ximeniana, al seguito della quale visto l’incremento di viandanti e mercanti il Granduca Pietro Leopoldo fece costruire la loggia, che si trova nella piazza del paese, dove potessero trovare riparo e commerciare.

San Marcello e i suoi dintorni si prestano alla possibilità di effettuare numerose passeggiate semplici e rilassanti nelle vicinanze del paese oppure imboccare il sentiero n°2 del CAI, con partenza dal parcheggio dell’ospedale di San Marcello, e raggiungere camminando nel bosco l’Osservatorio Astronomico e i sentieri principali dell’appennino.