Mammiano

Via Ponterosso, 51028 San Marcello Piteglio Mammiano Basso, Toscana Italia | (Allarga la mappa)

Ci sono luoghi magici che hanno il potere di attirare a sè le persone e radunarle insieme per dare vita a qualcosa di unico. C’è un posto così anche sulla montagna pistoiese un grande appezzamento di terra dove quasi 15.000 fa l’uomo ha iniziato a radunarsi e organizzarsi nei periodi estivi prima di muoversi verso le montagne per la caccia. Anche il sentiero il sentiero che conduce al vicino ponte di Castruccio era utilizzato, come provato dai frammenti ritrovati. Quello è stato probabilmente il primo insediamento sulla montagna pistoiese e magicamente a distanza di anni è diventato anche la casa della più importante attrazione del territorio di San Marcello Piteglio: il Ponte Sospeso.
Tra le migliaia d’anni che sono trascorsi solo alcuni però sono stati veramente significati per chiudere questo cerchio di coincidenze

La nascita di Mammiano è in realtà molto più recente di quanto si possa pensare e come molti altri paesi della zona è legata all’instabilità del periodo di conflitto tra Pistoia e Lucca. Ma a differenza degli altri paese Mammiano ha avuto la possibilità di avere una seconda importante occasione che ha saputo sfruttare al meglio. La realizzazione delle ferriere della magona nella parte bassa del paese, ancora oggi Mammiano si può dividere in Mammiano Alto e Mammiano Basso, ha dato un nuovo sviluppo industriale alla località spostando il centro della vita del paese nella parte più bassa e lasciando alla parte alta solo l’onore della chiesa di San Biagio. La chiesa oltre ad ospitare numerosi manufatti antichi custodisce la tomba di Lorenzo Pacini mercante e mecenate che rimarrà sempre nel cuore degli abitanti della montagna per aver permesso la realizzazione dell’ospedale di San Marcello.

Mammiano Basso deve invece il suo sviluppo iniziale alla realizzazione nel 1500 delle ferriere della Magona. In seguito all’apertura della strada granducale le ferriere vennero ampliate e ammodernate. Gli alti costi di produzione e la difficoltà del trasporto del materiale portano alla chiusura della ferriera che venne rilevata un anno dopo dalla famiglia Turri che modificò la produzione iniziando la lavorazione del rame e delle sue leghe. L’associazione Valle Lune ha ripulito parte dei resti della struttura della Ferriera di Fondo dalla folta vegetazione che la nascondeva. In seguito la parte risanata, porzione della ferriera e bottaccio, è stata messa sotto vincolo, assieme alla Torre di Rimando, dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici. La Torre di Rimando è l’unico esemplare ancora esistente in Italia, faceva parte di un impianto che contribuiva al funzionamento di alcuni macchinari della ferriera. Sulla cima della torre era posta una grande puleggia di ferro. Più a valle la forza dell’acqua faceva girare un’altra puleggia che trasmetteva il movimento, tramite un cavo d’acciaio, alla torre di rimando e da qui ad un’altra ruota messa sul tetto della Ferriera di Mezzo.

Le Trombe Idroeoliche sono ancora integre e visibili insieme al grande bottaccio a forma di goccia, ed alle volte che lo sostenevano, questo sistema sostituì i mantici usati per alimentare i fuochi. Queste sfruttavano il principio del sifone creato attraverso la caduta dell’acqua in un condotto verticale alla cui sommità si aprivano alcune feritoie che avevano il compito di aspirare l’aria. Così si veniva a creare una miscela di aria ed acqua che cadeva in un serbatoio detto ‘Bottino’ sul cui fondo c’era una grossa lastra di pietra su cui andava ad infrangersi, liberando cosi l’aria che si raccoglieva nella parte superiore del deposito e da qui, attraverso appositi condotti, veniva convogliata verso i forni e le fucine.

Il Ponte Sospeso venne realizzato nel 1922 come collegamento per i dipendenti della fabbrica in modo che potessero arrivare a lavoro nel minor tempo senza dover attraversare tutta la vallata. Un opera ingegneristica senza pari all’epoca e che per per molti anni è rimasta imbattuta in europa e nel mondo. Un’attrazione da visitare assolutamente, almeno che non si soffra di vertigini.