La Lima
La Lima nasce dal fiume che lo attraversa, il torrente Lima per l’appunto, e da un’idea semplice ma rivoluzionaria, e anch’essa probabilmente nata dal fiume.
Tutto iniziò quando i fratelli Cini decisero, nel 1822, di costruire una cartiera che potesse sfruttare la corrente del fiume per il suo funzionamento. Fino a quel momento il paese era composto solamente da una casa e un deposito per i carri che percorrevano la strada verso Lucca, l’idea di costruirci una fabbrica poteva sembrare pura follia. La cartiera iniziò a funzionare e a lavorare egregiamente e piano piano intorno ad essa crebbe tutto il paese. I fratelli Cini fecero costruire le prime case per accogliere le maestranze dai paesi vicini, poi costruirono l’asilo e la scuola. In seguito vennero fondate anche la Società di Mutuo Soccorso e la banda musicale, piano piano La Lima divenne uno dei paesi più vivi della montagna. Come a Campo Tizzoro anche la chiesa della Lima è stata realizzata dalla fabbrica ma le similitudini finiscono qua. La chiesa inizialmente era un oratorio dedicato a San Paolo apostolo e fu costruita nel 1949-1950 per commemorare Paolo Farina Cini caduto sul fronte russo, il progetto venne seguito e realizzato dall’architetto e pittore Romano Dazzi. Solo sulla fine degli anni 80, con la costituzione della parrocchia l’oratorio venne elevato a chiesa parrocchiale e ulteriormente abbellito con un affresco di S. Antonio da Padova opera anch’esso di Romano Dazzi e acquistato con il contributo dei paesani.
Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale cambiò radicalmente il destino del paese. Non solo i tedeschi durante la fuga distrussero il ponte che attraversava il fiume, uno dei più belli della montagna ricostruito nell’immediato dopoguerra senza però gli ornamenti originali, ma la cartiera fu costretta a riconvertire la produzione vista la mancanza di cellulosa. Dopo la guerra la carta rigenerata non aveva più mercato e i Cini avrebbero dovuto riconvertire nuovamente la produzione ma non erano più in grado di sostenere le spese e furono costretti a cedere la fabbrica a una finanziara. Da lì in pochi anni la fabbrica chiuse definitivamente.
La Lima resta un crocevia chiave, così come lo ha contrassegnato la sua storia, per gli spostamenti verso l’Abetone e il modenese, lì si uniscono infatti la SS12 che proviene dalla costa toscana con la SS66 da Firenze.