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Campo Tizzoro, l’utopia realizzata

Campo Tizzoro, Toscana Italia | (Allarga la mappa)

Campo Tizzoro è la frazione dall’origine più recente ma ancor più straordinaria. Fino agli inizi del ‘900 in quella zona si trovavano solamente campi coltivati e una piccola ferriera, detta del Malconsiglio, ma la costruzione dello stabilimento della S.M.I. , Società Metallurgica Italiana, per la produzione delle munizioni cambiò radicalmente tutta l’area, e la montagna.
I lavori iniziarono nel giugno del 1910 e la fabbrica venne inaugurata il 30 Luglio 1911. In un solo anno venne costruito lo stabilimento, le case per gli operai e l’albergo per i forestieri dando così il via alla nascita del paese di Campo Tizzoro.  Da quel momento in poi la fabbrica è stato il vero motore di sviluppo e un volano instancabile per la Montagna Pistoiese che per anni hanno continuato a crescere di pari passo. Man mano che la fabbrica espandeva cresceva anche il paese in un’armonia irripetibile. La dirigenza e la proprietà della fabbrica guardavano al benessere dei propri dipendenti attivamente cercando di soddisfare tutti i loro bisogni e le loro necessità. Vennero costruite nuovi quartieri a Pian del Merlo, all’Isola e a Villaggio Orlando, chiamato così in onore del titolare della fabbrica, e le villette per i dirigenti e i proprietari della fabbrica ma soprattutto vennero costruite le scuole e l’asilo per i figli dei dipendenti. Le scuole S.M.I. divennero presto un’eccellenza che permetteva non solamente di istruire i futuri operai dello stabilimento ma anche di creare personale richiesto e ambito dalle più grandi fabbriche dell’Europa. A Campo Tizzoro mancava solamente una sua chiesa per essere considerato a tutti gli effetti un paese vero e proprio e anche a questo pensò la fabbrica. L’iniziativa fu presa inizialmente dall’allora parroco di Pontepetri, che iniziò fin da subito a coinvolgere la dirigenza della fabbrica sicuro di una loro collaborazione e di un solido aiuto. La risposta non tardò ad arrivare e grazie ai finanziamenti e al sostegno della S.M.I. e della famiglia Orlando i lavori per la realizzazione della chiesa iniziarono in brevissimo tempo. Il progetto in origine venne affidato a Carlo Ottavio illustre architetto fiorentino che però morì prima di riuscire a vedere la sua opera conclusa, gli susseguì Amedeo Lavini che portò a termine i lavori. La Chiesa venne solennemente inaugurata il 23 Agosto 1940, evento a cui venne dato grandissimo risalto anche a livello nazionale. L’opera che però più contraddistingue il paese di Campo Tizzoro, e che ancora desta meraviglia e stupore anche nei più distratti, sono le gigantesche ogive di cemento armato, visibili lungo la statale attraversando il paese. Le ogive altro non sono che gli ingressi ai rifugi sotterranei della S.M.I. costruiti prima della Seconda Guerra Mondiale per mettere al riparo da eventuali bombardamenti gli operai e le loro famiglie, si credeva infatti che Campo Tizzoro sarebbe stato un obbiettivo sensibile da bombardare e la fabbrica nuovamente corse in soccorso della sua gente.
Fortunatamente Campo Tizzoro non subì pesanti bombardamenti, a differenza di altri paesi della montagna, e i motivi non sono ancora del tutto chiari ma i suoi abitanti sentirono il peso del conflitto e resistettero duramente rimanendo confinati sotto terra anche per 40 giorni consecutivi. Ogni anno per ricordare il 1944, sicuramente l’anno più duro vissuto dalla popolazione, viene organizzato Campo Tizzoro ’44 una manifestazione di rievocazione storica nel quale è possibile vedere e capire cosa accadde in quel periodo drammatico.
Il paese per un lungo periodo di tempo è sembrato essere un’utopia realizzata dagli sforzi della fabbrica e dei suoi lavoratori apparendo ai più come un sogno ad occhi aperti ma purtroppo anche le favole più belle a volte finiscono e la fabbrica è scesa lentamente verso il declino chiudendo definitivamente all’inizio del nuovo millennio.  Il ricordo della fabbrica vive ancora negli occhi di chi l’ha vissuta quotidianamente per decenni e nel Museo Rifugi S.M.I. dove è possibile ripercorrere la vita dello stabilimento e di tutto il paese di Campo Tizzoro e dove è possibile inoltre visitare i suggestivi rifugi sotterranei.