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Borgo Migliorini, un nido sull’Appennino

51028 Migliorini, Toscana Italia | (Allarga la mappa)

Migliorini è diverso da tutti gli altri paesi della montagna pistoiese. Anche solo definirlo paese o villaggio sarebbe come non riconoscerne la sua reale natura, Migliorini è una nicchia di mondo dove il tempo e gli eventi sembrano avere delle regole diverse, Migliorini assomiglia più a un nido dove sostare e godersi il meritato riposo prima di lanciarsi nuovamente in volo. Migliorini condivide solo parte delle vicende e delle origini degli altri paesi, la sua storia si intreccia con quelle degli altri paesi ma mantenendo sempre una sua precisa identità e generando racconti e storie che sembrano non finire mai. In molti libri e romanzi gli scrittori si sono divertiti a rinchiudere persone in una casa o in una taverna dove potessero trovare un momento di quiete, raccontare e condividere le loro storie prima di ripartire e vivere ognuno la sua. Migliorini per la montagna è stato e sarà sempre questo.
Nato nel 1500 come locanda che ospitasse i viaggiatori che attraversavano il Ponte di Castruccio, e probabilmente anche contrabbandieri, ha da sempre offerto un ristoro sicuro, anche grazie alle fortificazioni che probabilmente lo proteggevano.  Fondato dalla famiglia Migliorini il cui stemma, due spighe di miglio, è ancora visibile nella struttura è poi passato nelle mani sapienti del ramo femminile della famiglia. In particolare Anna Rosa Cartoli, che sposò Giovanni Cini uno degli industriali più importanti della montagna, dette nuova linfa alla villa, ne curò il restauro, il primo di quattro che ne hanno cambiato la fisionomia, e iniziò ad accogliere intellettuali e artisti che qui volevano vivere appieno e farsi pervadere dalla vena romantica che attraversava l’Europa in quell’epoca.  Tra questi le più importanti furono sicuramente Lucy Barnes Baxter, conosciuta principalmente con il suo pseudonimo di Leader Scott, e Violet Page, anche conosciuta come Vernon Lee. Le due donne hanno vissuto intensamente il loro soggiorno e allacciato un legame unico con questo luogo e con chi vi abitava tanto da lasciargli due romanzi che hanno come protagonista proprio Migliorini.  Lucy Barnes Baxter scrisse “A nook in the Appennines”, anche chiamato “Un estate sotto i castagni” dove racconta magnificamente la vita del borgo richiamando quella sua natura di posto sicuro e riparato. Violet Page invece scrisse “La Casa delle feritoie” un romanzo storico ambientato a Migliorini e dedicato alla famiglia Cini, così come altre sue opere. Il legame con l’Inghilterra e con gli intellettuali inglese venne rafforzato ulteriormente quando il celebre architetto inglese Herbert Percy Horne fu incaricato di eseguire il secondo restauro nel quale recuperò parte dell’identità cinquecentesca che era stata perduta nel primo restauro. Il terzo restauro invece fu necessario per riparare i danni della Seconda Guerra Mondiale mentre il quarto, avvenuto tra gli anni 80 e 90, vide la posa del pannello robbiano Cantagalli che celebra l’Annunciazione.

La proprietà di Borgo Migliorini e della sua villa passò alla famiglia Dazzi che tutt’ora lo custodisce e valorizza questa piccola perla dell’appennino pistoiese, anche per la ricettività turistica.  Romano e Arturo Dazzi sono stati a loro volta grandi e importanti artisti che hanno usato Migliorini come laboratorio dove sperimentare e studiare e molte delle loro opere sono nate proprio tra queste mura e nel giardino che le circonda. Molte opere sono ancora custodite qua nel luogo al quale appartengono