Le due piramidi dell’Abetone, tra Granducato di Toscana e Ducato di Modena

Strada Statale 12 dell'Abetone e del Brennero, 51021 Abetone Cutigliano Boscolungo, Toscana Italia | (Allarga la mappa)

Si trovano sul punto più alto raggiunto dalla strada statale 12, a quasi 1400 metri di altitudine. Le due piramidi, che si trovano nel centro di Abetone, nel Comune di Abetone Cutigliano, furono erette nella seconda parte del Settecento in occasione dell’apertura al transito del valico dell’Abetone, grazie alla realizzazione della nuova strada che univa il Granducato di Toscana e il Ducato di Modena.

La Strada regia modenese collegava il Granducato, attraverso Pistoia, con il Ducato di Modena e quindi con l’impero asburgico: è uno dei più rilevanti lavori ingegneristici del periodo lorenese. Oltre ad avere una strategica valenza militare, la nuova strada avrebbe consentito anche collegamenti più rapidi con il porto di Livorno. I due Stati convennero di far partire i lavori dal confine, onde evitare possibili futuri ripensamenti. Iniziata nell’aprile 1766 e inaugurata il 1 maggio 1781, fu portata avanti, in territorio toscano, da Leonardo Ximenes e, nel versante modenese, da Pietro Giardini. La costruzione del tracciato richiese grandi capacità di progettazione, soprattutto nel tratto più impervio, dalla Lima all’Abetone.

Le due piramidi sono state costruite entrambe da maestranze toscane, sono in pietra con ornamenti in marmo. Ognuna di esse ha, sul lato che guarda lo Stato di appartenenza, l’arma e l’iscrizione del rispettivo sovrano. Su ciascuna è inoltre scolpita un’iscrizione in latino: quella toscana fu composta da Leonardo Ximenes ed esalta il granduca Pietro Leopoldo, “rinnovatore della libertà e del commercio”, mentre quella modenese sottolinea l’importanza militare della strada quale congiunzione tra la Germania e la Toscana. Scopo di questa coppia di piramidi non era solo celebrare la grandezza dei sovrani che le avevano volute realizzare: fino all’Unità d’Italia segnarono infatti anche il confine tra i due Stati, trovandosi l’una sotto la giurisdizione di Pietro Leopoldo e l’altra sotto quella di Francesco III.

A poche centinaia di metri dalle piramidi, lungo la strada che scende verso la Toscana, si trova anche la chiesa di San Leopoldo. Realizzata a partire dal 1782, si inserisce tra gli interventi architettonici e ingegneristici voluti dal granduca. Questo edificio religioso, eseguito su progetto di Bernardo Fallani, dall’architettura sobria, si pone all’interno di un contesto viario che, per agevolare i contatti con l’Italia Settentrionale e l’Europa, tendeva a dotare i nuovi collegamenti stradali di tutti i servizi legati alle esigenze del viaggiatore.