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L’Antica Ferriera Papini di Maresca. Il ferro ai tempi del Granduca

Via Molin Vecchio, Maresca (San Marcello Piteglio) | (Allarga la mappa)

Era l’anno 1388, quando il signor Bartolo di Giovanni acquistò per 100 fiorini d’oro una fabbrica ad acqua sul torrente Maresca.
Inizia così la storia della più antica ferriera della Toscana ancora esistente.

Già funzionante nel XIV secolo, la Ferriera di Maresca appare in una lettera di Cosimo I de’ Medici del 1542, come importante opificio per la lavorazione del ferro sull’Appennino Pistoiese.
Grazie alla presenza di boschi, da trasformare in carbone di legna, e all’abbondanza di acqua, da utilizzare come forza motrice, la Montagna Pistoiese fu infatti scelta dai Medici, signori di Firenze, per diventare il primo polo siderurgico del Granducato di Toscana. Nel marzo del 1543 il contratto, stipulato tra Cosimo I e il signore di Piombino Jacopo V Appiano, assicurò alla Corona il monopolio del ferro, esercitato tramite la Magona, magistratura che ne controllava la distribuzione nello Stato Mediceo.

La Montagna era l’ultima tappa della Via del Ferro: il minerale grezzo, proveniente dall’Isola d’Elba, arrivava, dopo un lungo percorso via mare, fiume e infine a dorso di mulo, alle ferriere per la trasformazione. Una volta lavorato, veniva utilizzato per ricavare attrezzi agricoli, armi e altri oggetti di uso quotidiano.

Gioiello di archeologia industriale, costituisce una preziosa testimonianza della storia di questa attività; tanto importante che nel 1995 la Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, Pistoia e Prato ha dichiarato l’edificio con i suoi macchinari bene di rilevante interesse culturale.

Oggi inserita nell’Itinerario del Ferro dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, che ne ha curato il restauro e l’ha riaperta al pubblico nel 2016, la Ferriera Papini conserva 700 anni di storia, riportando in vita una parte importante della memoria storica della Montagna.
La struttura, di proprietà della famiglia Papini, ha lavorato con continuità fino alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, continuando a utilizzare per la produzione i sistemi tradizionali, e permette di ammirare, quasi intatti, strumenti e macchinari idraulici originali.

Visitando la Ferriera, non solo è possibile vedere i macchinari, i grandi magli in legno e le trombe idroeoliche – affascinanti meccanismi per la produzione di aria compressa, che per la loro genialità potrebbero essere attribuiti a Leonardo da Vinci – ma anche assistere dal vivo all’arte della battitura del ferro e provare in prima persona le tecniche di forgiatura.

Per info: www.ecomuseopt.it