La letteratura di Montagna…tante montagne, in una…

La montagna? E’ bella, perché è varia.
Si, “varia”. E subito si pensa all’aspetto morfologico, fatto di creste, dirupi, sentieri tortuosi, metati, fossi, boschi, radure…
Nella sua estrema variabilità, ecco che accontenta un po’ tutti. Ma, la montagna, non è soltanto un ammasso più o meno verticale e morfologicamente diversificato su cui zampettare sopra.
Esiste, e la Montagna Pistoiese è un piccolo regno e modello di questa variabilità, anche un’ altra montagna: quella raccontata, illustrata e narrata dagli scrittori del posto e non.
Ebbene, sarà per l’aria buona, per il silenzio che suscita introspezioni, per le tante metafora che boschi, animali e crinali offrono a chi ama scrivere, ma è un dato di fatto che siano tanti e tutti molto diversi tra loro, gli scrittori che con le loro pubblicazioni hanno tratteggiato usi, costumi, luoghi, sentieri, storie e personaggi della montagna Pistoiese.
Ce ne sono davvero per tutti i gusti: chi, ad esempio, ama volgere lo sguardo al passato e rifarsi ai fasti della montagna che fu e che ebbe il suo maggior splendore durante l’epopea industriale non può non leggere i testi di Roberto Prioreschi oppure quelli, a vocazione più religiosa ma altrettanto storica di Antonio Orsucci, documentarista di Popiglio.
Chi, invece, cerca suggestioni di crinale, accadimenti che non finiranno mai nei libri ufficiali di Storia, oppure profili di personaggi e vicende sospese tra leggenda e realtà, può immergersi nella scrittura di Federico Pagliai, scrittore e guida escursionistica sempre in cerca di storie di viottoli, paesi e genti, senza però mai cadere nella trappola della vuota nostalgia dei “bei tempi andati”.
Sura Bizzari, scrittrice tutta genio e sregolatezza di Maresca, ci propone, invece, libri di storie per lo più adolescenziali, molto ironici ma con molti e diversificati messaggi che il lettore non potrà a far meno di apprezzare.
La montagna è, però, anche il luogo dove i bambini soddisfano il loro innato gusto per l’esplorazione, soddisfacimento di stupore e bisogno di libertà: se cercate libri che somigliano a questi dettami, tenete a memoria il nome di Tiziana Morrone, scrittrice e disegnatrice di testi per piccoli montanari.
Non indigeno ma egualmente innamorato di questi luoghi, al punto di indurlo a scrivere romanzi, è poi Giampaolo Merciai e, soprattutto, quel Mauro Corona, noto al grande pubblico dei lettori di storie di montagna, che qualche anno addietro ha scritto e pubblicato per Feltrinelli un libro sulla “ Casa dei sette ponti”, in quel di Pracchia, laddove fermano i treni e, oltre, ci sono solo crinali.
Musica e prosa è, invece, bagaglio di Maurizio Geri, cantore di Pontepetri con delle belle e importanti radici interrate su queste terre.
La guerra, nelle sua varie sfaccettature e piccoli drammi familiari, è stata raccontata da Daniele Amicarella, storico e documentarista con all’ attivo diverse pubblicazioni per Mursia Editore.
“ Echi lontani” è, invece, il titolo di un libro di Francesca Banchini e che ha come tema una bella storia su un maresciallo dei carabinieri che prestò servizio a Cutigliano.
Volete sapere tutto su piante, animali, biodiversità e natura?
Abbiamo il nostro asso nella manica, anzi due: si chiamano Simone Vergari e Gianna Dondini, guide ambientali locali e autori di alcune pubblicazioni che vi leveranno qualsiasi curiosità su flora e fauna dei nostri boschi e monti.
Questa è solo una sintesi, forse anche non del tutto completa: a questo punto, prima di partire o subito dopo che siete rientrati da questi nostri fantastici luoghi, non vi proponiamo altro se non immergervi in uno dei tanti testi che tratteggiano, da prospettive diverse, i crinali, borghi, genti e natura della Montagna Pistoiese, Comune di San Marcello Piteglio.
Perché, poi, a pensarci bene, in montagna, ci si va sempre tre volte: con l’immaginazione, con gli scarponi ai piedi e, infine, con il ricordo di una bella giornata spesa, bene, immersi nella Natura.
Quassù, la natura è cultura: se ci venisse a mancare la prima morirebbe anche la seconda.

Fede Pagliai.