Spignana
Anche se il suo nome sembra essere di origine longobarda Spignana ha origine ben più antiche, prima gli etruschi e poi i liguri si erano insediati dove adesso sorge il paese. Condivide però lo stesso destino di Lancisa, la guerra tra Galli Boi e Romani lo porta nel cuore del conflitto pagando anche un prezzo elevatissimo. I Romani, inizialmente sconfitti nello scontro di Chiusa Galli, misero a ferro e fuoco tutta la zona distruggendo tutto quello che era stato costruito prima di allora. Spignana ha ricominciato a svilupparsi con l’apertura della via per il Ducato di Modena, proprio come la sua vicina Lizzano con la quale resiste ancora l’antica rivalità che risale ai conflitti tra Panciatichi e Cancellieri. Il centro della vita di Spignana è la piazza di fronte alla Chiesa di San Lorenzo, una splendida chiesa in pietra del XII-XII al cui interno si possono ammirare numerosi dipinti di pregio e un antico fonte battesimale in pietra, dove in particolare il 10 agosto per la festa patronale gli abitanti si trovano per festeggiare con cene, balli e giochi. La tranquillità della zona l’hanno reso un’ambita meta di villegiatura, scelta per molto tempo anche da Gino Bartali, e la presenza di numerosi sentieri e camminate nei dintorni lo rendono la destinazione ideale per chi vuole camminare in tutta tranquillità nella natura. Per questo motivo il percorso più rilassante e panoramico è quello che dalla zona del Butale, poco sopra il centro abitato, conduce al Lago Scaffaiolo passeggiando tra i boschi e i crinali come i sentieri di Crinale verso il Corno alle Scale. Nella splendida area del Butale è stata inoltre recentemente inaugurata La Fattoria bio-didattica Bonaria a Montaglioni rendendo questa zona ancora più imperdibile.
Lungo la strada che conduce al paese invece si trova la Grotta di Macereti, che prende il nome dalla zona dove in passato si accumulavano gli scarti della lavorazione della pietra serena. La grotta viene citata nel romanzo di Massimo D’Azeglio, che si documentò soggiornando a lungo a San Marcello e Gavinana, come il luogo dove Lisa de’ Lapi trovò rifugio dopo essere fuggita da Firenze e infine morì.