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Maresca

51028 Maresca, Toscana Italia | (Allarga la mappa)

Certe volte ci sono frasi, espressioni o parole che ti si cuciono addosso come un bel vestito che non vorresti mai togliere. Maresca, donne belle e acqua fresca, è una di queste. Una frase innocua e semplice ma che da più di un secolo è legata indissolubilmente al nome del paese. La frase, «O fior di pesca, sei vinta in gentilezza da Maresca, ricca di donne belle e d’acqua fresca», appartiene a Beatrice di Pian degli Ontani la nota poetessa pastora della montagna pistoiese ed ormai è diventata un tutt’uno con la frazione di Maresca.  Ma c’è un’altra storia che ha contribuito a creare questo legame, una storia tanto struggente quanto triste, che racconta di come Maresca abbia trovato il suo nome.  La leggenda parla di una fanciulla di nome Moresca che serviva all’interno di Palazzo Rospigliosi, la villa costruita da Ludovico Appiano signore di Piombino, e si innamorò perdutamente del suo principe. Purtroppo a differenza delle favole dove tutto spesso finisce con il lieto fine la giovane ragazza venne rifiutata malamente e per il dispiacere si gettò nel torrente lasciandosi annegare. Da allora si dice che sia il fiume che il paese abbiano preso il suo nome. Che si tratti solamente di una leggenda o della dura e cruda verità cambia poco ormai.
Il nome di Maresca però non si lega solo all’amore e alla poesia. Il nome di Maresca è familiare per tutti coloro che amano camminare in montagna, o per lo meno lo sono i risultati dei suoi sforzi e del suo impegno. Le regole per la segnalazioni dei sentieri in montagna sono dette “Norme di Maresca”, visto che qua vennero firmate nel 1950 e poi applicate in tutta Italia, quindi è un po’ come se il paese vi guidasse nelle vostre escursioni e nelle vostre passeggiate.
Tra tutti i legami che ha il paese quello più forte e duraturo è sicuramente quello con la Foresta del Teso, un legame viscerale e ancestrale che unisce oltre il tempo. La foresta infatti è stata la prima fonte di sostentamento e almeno i primi insediamenti erano dediti prevalentemente alla caccia, alla pastorizia e alla selvicoltura. Le cose sono cambiate radicalmente con la realizzazione della Ferriera Papini che viene citata per la prima volta in un documento del 1388 nel quale si stabilisce che una ferriera nel paese di Gavinana posta sul torrente Maresca viene venduta per 100 fiorini a un mercante del ferro facendo capire che in quel periodo fosse già ben avviata. La ferriera è rimasta attiva fino agli anni ’80 del 1900 e dopo un lungo lavoro di restauro ad opera dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese è stata riaperta al pubblico nel 2016 entrando a far parte del circuito ecomuseale nell’itinerario del ferro.
La ferriera è l’unico edificio del paese che è riuscito a resistere alle avversità. Il vecchio mulino del paese è stato spazzato via da una piena improvvisa del fiume mentre Palazzo Rospigliosi venne distrutto nel pesante bombardamento che Maresca subì nel 1944 quando gli alleati cercarono di colpire il maresciallo Kesserling.

A Maresca il legame con le sue acque è reso ancora più forte da “Le Ginestre” ,  l’unica piscina coperta della Montagna Pistoiese, affiancata dalla piscina all’aperto che viene utilizzata prevalentemente in estate. La piscina organizza soprattutto corsi di nuoto per grandi e piccini ma nel periodo estivo organizza anche feste e eventi imperdibili.

La foresta del Teso rimane ad osservare il suo paese che corre frenetico. In silenzio si gode i suoi  1900 ettari e la compagnia di castagni, abeti e faggi, tra i quali uno dei più vecchi d’Italia. E’ l’ambiente ideale per chi ama la natura e le lunghe passeggiate e da qua inoltre si può raggiungere facilmente il rifugio del Montanaro e ricollegarsi ai sentieri principali dell’appennino ma solo rispettando la foresta e la sua quiete.