Giro del Lago Nero
Alla scoperta delle bellezze del Lago Nero
Il lago è raggiungibile seguendo il sentiero n. 104 CAI bianco-rosso, a partire dall’Orto Botanico Forestale dell’Abetone nella Valle del Sestaione.
Un’escursione di grande impatto che passando attraverso bellissimi boschi al di sopra dell’Abetone vi permetterà di raggiungere uno dei luoghi più caratteristici dell’Appennino Pistoiese. La prima parte del percorso (fino al Lago Nero), si adatta perfettamente alle uscite per tutta la famiglia. Nel periodo invernale, quando la neve imbianca le cime dell’Abetone, questo primo tratto viene utilizzato per stupende ciaspolate. La parte successiva (Passo della Vecchia e Monte Gomito) risulta tecnicamente più impegnativa ma gli stupendi panorami che si possono ammirare ripagano ampiamente lo sforzo fatto.
Punti di interesse
Abetone (1385 metri)
Il territorio dell’Abetone è sempre stato (almeno fino dal tempo dei romani) luogo di valico dell’Appennino, tant’è che si narra sia stato utilizzato anche da Annibale per entrare nell’Etruria. Infatti, del comprensorio sciistico dell’Abetone fa parte il Passo d’Annibale alla quota di 1798 m s.l.m.
Nel 1766 iniziò la costruzione della strada (già pensata fin dai primi del secolo) che univa il Granducato di Toscana con il Ducato di Modena attraversando l’Appennino, nel tratto più basso chiamato “Serrabassa” dai modenesi e “Boscolungo” dai toscani, e creando appunto il “Passo dell’Abetone”. Il progetto fu redatto da Pietro Giardini per la parte modenese e Leonardo Ximenes per quella toscana infatti la strada veniva chiamata Via Ximeniana (l’odierna Strada statale 66).
Nell’aprile del 1766 si iniziarono i lavori, ma siccome un miglio sopra Fiumalbo la neve era alta due braccia, si sarebbe cominciato il lavoro più in basso, appena pronti gli arnesi da sterro.
Il primo colpo di piccone, per la parte modenese, fu dato il 28 aprile 1766, appena sopra Fiumalbo, presso il luogo chiamato Il Baldinare, dove sorsero le prime baracche e ricoveri per gli uomini e gli attrezzi. Seicento operai divisi in sei compagnie, tra cui più di 50 scalpellini, misero mano al lavoro in due posizioni diverse, mentre il lavoro dei toscani si era già cominciato alle Ferriere di Mammiano. Da lì i lavori si estesero con crescente lena verso il confine toscano e durante l’estate anche verso Modena.
Durante la costruzione fu abbattuto un abete talmente grande da non poter essere abbracciato neppure da sei persone e dal quale nacque il nome Abetone..
La strada fu inaugurata il 1º maggio 1781 ed ebbe grande importanza nel collegare la Toscana non solo a Modena ma anche a Mantova e all’Austria. Sul confine, furono create due piramidi di bozze, adorne degli stemmi dei due ducati.
Anticamente tutta la zona era chiamata “boscolungo” per la presenza di una fitta selva di abeti e faggi, come il MAGGIOCIONDOLO, che in primavera pennella di giallo con le sue fioriture i versanti montani. Si tratta di un albero con un al’altezza intorno ai 7 metri. Oggi il bosco ha un’estensione di circa 2700 ettari.
MONTE GOMITO
Il monte Gomito (1892 m) risulta formato da quattro vette distinte, tre delle quali, viste dall’alto, formano un triangolo e la quarta è posta più o meno al centro di tale figura geometrica.
La cima più alta delle quattro viene detta La Fariola ed è quella posta nel vertice più a sud, presso il Passo della Fariola, che separa il Monte Gomito dal Monte Dente della Vecchia, detto anche Denti della Vecchia, e quindi dall’Alpe Tre Potenze). Seconda vetta per altezza (1890.5 m s.l.m.) è quella centrale dove sorge il rifugio Monte Gomito, all’arrivo degli impianti di risalita dell’ovovia.
Più ad est si trova la vetta (che misura 1874 m) su cui arrivano gli impianti che partono dal rifugio della Selletta; infine vi è la vetta più a nord (alta 1884 m), sulla quale è posta una croce visibile anche da notevoli distanze.
La parete ovest del complesso montuoso sovrasta la Val di Luce, nella quale scorre il Rio delle Pozze, immissario dello Scoltenna; la parete a sud est, piuttosto scoscesa, sovrasta invece l’alta Valle del Sestaione, immissario della Lima, mentre la parete a nord est volge verso gli abitati di Abetone e Le Regine.
LAGO NERO
Lago montano di origine glaciale, posto in una “conca” dovuta alla sovra-escavazione di un antico ghiacciaio.
Posto a 1730 m s.l.m. è circondato da imponenti rilievi appenninici che sfiorano i 2000 m s.l.m., in particolare dall’Alpe tre potenze (1.940 m s.l.m.). Deve il suo nome al cupo riflesso che emanano le sue acque, che si immettono nel torrente Sestaione, il maggior affluente del fiume Lima, a sua volta maggior affluente del fiume Serchio.
Nel lago non è presente fauna ittica stanziale, ma sono presenti due specie di tritoni, anfibi protetti: l’alpino e il crestato.
Attorno è possibile osservare la marmotta e l’aquila reale, nonché la pernice. Tra la flora da annoverare il mirtillo, il lampone, il pino mugo, una varietà di aglio, il mezzereo e il faggio.
Sulle sponde del lago… c’e’ un piccolo rifugio.
MountainBike, Trekking, Running,
14
800 mt D+ e 800 mt D-
4h 30'
tarda Primavera, Estate, inizio Autunno
trada sterrata, sentiero, fondo roccioso
E' possibile una volta giunti al Rifugio Zeno Colò (Monte Gomito) o alla Selletta utilizzare gli impianti per la discesa (informarsi in precedenza sugli orari di apertura)